La denuncia dell'avvocato su quanto accade nei tabaccai: "Lo fanno quasi tutti ma è scorretto"

Una pratica scorretta e vietata continua a verificarsi nei tabaccai: in tanti dichiarano guasti al pos solo per non accettare pagamenti digitali. La denuncia dell'avvocato Massimiliano Dona.

Negli ultimi anni sono sempre di più le persone che preferiscono i pagamenti elettronici, con carte di credito o di debito, a quelli in contanti. Si tratta di un comportamento sempre più frequente per questioni di comodità: in questo modo si può evitare di dover recarsi in banca per effettuare i prelievi e si può evitare di dover circolare con soldi contanti, col rischio di perderli o di vederseli sottratti da qualche malintenzionato.

A partire dal 30 giugno 2022, in Italia è entrato in vigore, per professionisti e commercianti, l'obbligo di Pos. Chi ne è sprovvisto rischia una sanzione minima di 30 euro più il 4% della cifra del pagamento digitale rifiutato. Anche in presenza di un obbligo, però, sono ancora tanti i negozianti a non essersi dotati di un dispositivo che gli permetta di accettare i pagamenti digitali. O, ancor peggio, di esserne provviste ma di non accettare tali pagamenti, segnalando un guasto al dispositivo.

@massimiliano.dona

Sempre più spesso ricevo reclami da parte di consumatori che si vedono rifiutare il pagamento con carta o bancomat dal tabaccaio! In qualche caso si rifiuta il pos con le scuse più varie, in altri casi si addebita una illegittima commissione al consumatore e in altri ancora si obbliga ad un acquisto minimo di prodotto per accettare il Pos. Ma c’è una legge che stabilisce espressamente a carico di tutti gli esercenti l’obbligo di accettare i pagamenti con carte e bancomat. E vale per qualsiasi importo, compresi i micropagamenti, per: •⁠ ⁠Esercenti, commercianti e ambulanti •⁠ ⁠Artigiani •⁠ ⁠Professionisti (ad esempio avvocati, medici, commercialisti… •⁠ ⁠Attività di ristorazione •⁠ ⁠Attività ricettive Poi, con la Determinazione territoriale del 26 giugno 2023, il direttore delle Dogane ha esteso il Pos obbligatorio anche a tabaccai e rivenditori di generi di monopolio, valori postali e valori bollati, che erano stati precedentemente esonerati. La multa prevista per chi non rispetta l’obbligo di disporre del Pos per i pagamenti da parte degli utenti è di 30 euro per ogni scontrino, a cui si aggiunge il 4% dell’ammontare del transato. consumatori pos tabaccai bancomat tabacchi voilosapevate

♬ suono originale - massimiliano dona - massimiliano dona

Tabaccai e pos guasti: così viene giustificata questa pratica

I tabaccai che rifiutano i pagamenti digitali
Tabaccai e pagamenti digitali: la denuncia dell'avvocato

Tra le attività commerciali che più di frequente negano la possibilità di effettuare un pagamento con carta ci sono senza dubbio i tabaccai. Come spiegato in un video pubblicato su TikTok dall'avvocato Massimiliano Dona, infatti, in queste attività nella maggior parte dei casi i pagamenti digitali non vengono accettati per acquistare sigarette, ricariche o biglietti per i trasporti pubblici. Questa pratica viene giustificata dagli stessi tabaccai dal basso margine di guadagno presenti su questi servizi.

Pur confermando il basso margine di guadagno sui suddetti servizi, l'avvocato Dona ha spiegato che in realtà delle soluzioni ci sono. Un esempio? Moltissimi operatori pos, attualmente, consentono di abbassare o addirittura azzerare le commissioni sulle microtransazioni. Secondo l'avvocato, inoltre, non è quel genere di servizi ad assicurare la sopravvivenza dei tabaccai: si tratta, in realtà, di servizi che assicurano il traffico presso la rivendita, in modo da invogliare i clienti ad acquistare altri beni o servizi più redditizi per l'attività commerciale.

Il consiglio di Massimiliano Dona, dunque, è offrire più servizi ed evitare di fingere guasti al dispositivo per i pagamenti digitali. In alcuni casi, come mostrato proprio nel video, i cartelli sono mantenuti attaccati da un adesivo ingiallito: segno che quel cartello è esposto da molto tempo. E dunque il guasto, più che emergenziale, è in realtà cronico.

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