Autovelox, quando si può annullare la multa per eccesso di velocità: "C'è solo un caso possibile"

Nei giorni scorsi si è parlato dell'annullamento di una multa per eccesso di velocità. L'avvocato Perciballi ha fatto chiarezza in merito, spiegando quando è possibile presentare ricorso e cosa fare per ottenere l'annullamento della sanzione. 

Si è parlato molto, nei giorni scorsi, della nuova sentenza della Corte di Cassazione in favore di un automobilista che è riuscito ad ottenere l'annullamento di una multa per eccesso di velocità (7 km/h oltre il limite) a causa della mancata omologazione di un autovelox.

Questa mattina, nel corso della trasmissione Unomattina in onda su Rai 1, l'avvocato Laila Perciballi è intervenuta per fare chiarezza sulla questione. L'avvocato ha spiegato che la sentenza in questione non è innovativa ma ribadisce, in realtà, concetti già espressi. Tutti gli apparecchi, oltre che essere approvati, devono essere omologati. Ma non solo: ogni anno, infatti, bisognerebbe verificare la taratura degli autovelox, che potrebbero non funzionare correttamente nella rilevazione della velocità degli automobilisti. Tale taratura annuale va depositata presso le pubbliche amministrazioni.

Autovelox, ricorso troppo costoso: l'appello dell'avvocato

Autovelox, quando è possibile ottenere l'annullamento della multa
Autovelox, quando si può annullare la multa

In questo modo, ha aggiunto l'avvocato, quando si riceve una sanzione per eccesso di velocità è possibile avere accesso agli atti e verificare la corretta taratura dell'autovelox. In caso di mancata taratura, ha spiegato l'avvocato Perciballi, è possibile ottenere l'annullamento della multa. Spesso, purtroppo, gli automobilisti evitano di presentare ricorso a causa dei costi elevati del procedimento: si rischia, infatti, di spendere molto più di quanto si sarebbe speso pagando la multa iniziale.

Lo stesso avvocato ha ammesso che spesso sconsiglia agli automobilisti di presentare ricorso a causa dei costi elevati e dei tempi lunghi. Se si intende presentare ricorso, comunque, in primo luogo bisogna non pagare la multa. Effettuato il pagamento, infatti, si accetta automaticamente di aver commesso l'infrazione e il ricorso viene dichiarato inammissibile. Per la presentazione del ricorso bisogna pagare il contributo unificato, che varia a seconda del valore della sanzione. Tra i vari gradi di giudizio si può arrivare a spendere 2-300 euro, a cui vanno aggiunti gli onorari dei legali e il pagamento della multa. Il ricorso può finire in tre modi: si può vincere con rimborso totale delle spese, si può vincere con compensazione delle spese (quindi, nonostante la vittoria del ricorso, non si ottiene il rimborso totale della spesa), oppure si può perdere, con un esborso molto pesante per l'automobilista.

Esiste un metodo più semplice, che non prevede il ricorso al giudice di pace: stiamo parlando dell'autotutela. Si tratta della possibilità, per il cittadino, di rivolgersi all'ente che ha emesso la sanzione per richiedere la verifica della taratura dell'autovelox. Gli enti, però, non sono obbligati a rispondere. In caso di mancata risposta, dunque, il cittadino è comunque costretto a pagare la multa. È per questo motivo che, l'avvocato, ha chiesto alle istituzioni di intervenire per rendere obbligatoria la risposta da parte degli enti, in modo da dare un senso reale all'autotutela.

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