Caro bollette, così è possibile ottenere il rimborso: cosa bisogna fare

Sono ormai numerosi i clienti che denunciano l'arrivo di bollette sempre più care. I fornitori stanno aumentando le tariffe, in alcuni casi senza comunicarlo agli utenti: come agire per ottenere il rimborso. 

Con la fine del mercato tutelato, il caro bollette è tornato ad essere un tema di stretta attualità. Sono numerose, infatti, le famiglie che denunciano l'arrivo di fatture con importi molto più alti rispetto agli stessi periodi degli anni scorsi. In alcuni casi, gli importi risultano aumentati addirittura di dieci volte. Una situazione che sta mettendo in difficoltà non poche persone.

I fornitori del gas, in particolare, stanno aumentando le tariffe in seguito alla scadenza dei contratti con i quali applicavano prezzi vantaggiosi ai clienti. In molti casi, però, questo cambio di tariffa avviene senza la dovuta comunicazione nei confronti dell'utente o tramite una comunicazione ambigua. È per questo motivo che, di recente, l'Antitrust ha aperto un'istruttoria su quanto sta accadendo. Intanto, però, i numerosi clienti alle prese con bollette sempre più care sono costretti a pagare gli importi richiesti.

Caro bollette, importi spropositati a causa del cambio tariffa: cosa fare per ottenere il rimborso

Caro bollette, cosa bisogna fare per ottenere il rimborso
Caro bollette, il rimborso è possibile: cosa bisogna fare

Le associazioni a tutela dei consumatori, però, hanno deciso di attivarsi in merito. Lo ha fatto anche Altroconsumo, che ha ricevuto di recente decine di segnalazioni sulla questione da parte degli utenti, che lamentano fatture con importi molto più alti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con consumi simili o addirittura inferiori. Le aziende che si occupano della distribuzione del gas fanno sapere di aver adeguatamente informato i clienti, che invece affermano il contrario.

Il codice di condotta approvato da Arera, come spiega Altroconsumo, scarica sui clienti l'onere di dimostrare di non aver mai ricevuto una comunicazione da parte dei fornitori. Si tratta di una situazione senza dubbio complicata, della quale si stanno occupando anche dei legali esperti in materia. Le associazioni di settore si stanno occupando della questione e in alcuni casi sono già arrivati dei risarcimenti ai clienti che sono riusciti a dimostrare di non aver ricevuto comunicazioni sul cambio di tariffa. È importante, comunque, agire al più presto: se si presenta un reclamo entro due anni dalla data di emissione della bolletta, infatti, è possibile bloccare la prescrizione e avere così tutto il tempo per chiedere il ricalcolo degli importi e ottenere, dunque, il rimborso delle cifre non dovute.

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