Bonus 100 euro direttamente in busta paga, a chi spetta l'aumento di stipendio voluto dal Governo

Il Governo si prepara ad approvare un nuovo decreto con il quale, tra le altre cose, sarà istituito un bonus da 100 euro. La misura sarà erogata direttamente in busta paga ad aprile 2025. Per ottenerla bisognerà soddisfare determinati requisiti individuati dall'esecutivo: ecco quali.

Ora è ufficiale. O quasi. Il Governo si prepara ad istituire un bonus una tantum, da 100 euro, da erogare direttamente nella busta paga di alcuni lavoratori. È quanto emerso dalle indiscrezioni di stampa e dalle dichiarazioni della Premier Giorgia Meloni a proposito del decreto che sarà approvato nelle prossime ore in Consiglio dei Ministri. Nelle scorse settimane si era parlato, in tal senso, di bonus tredicesima.

Il bonus da 100 euro non spetta a tutti i lavoratori indistintamente: il Governo ha infatti individuato una specifica platea per l'erogazione della misura. Per ottenerlo bisognerà soddisfare determinati requisiti. L'indennità, stando a quanto trapelato finora, spetterà ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 28mila euro, con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico. È quanto annunciato, nelle scorse ore, dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il bonus sarà erogato direttamente in busta paga a gennaio 2025. Si tratta di una misura una tantum: questo significa che, allo stato attuale, è prevista solo per il prossimo anno. Nelle prossime ore, al termine del Consiglio dei Ministri in programma quest'oggi, ne sapremo sicuramente di più.

Bonus 100 euro e non solo: le altre misure previste dal decreto in approvazione nelle prossime ore

Bonus 100 euro, a chi spetta la nuova misura decisa dal Governo
Bonus 100 euro, l'erogazione nella busta paga di gennaio 2025: a chi spetta la misura

E non è tutto. Il decreto di attuazione della delega fiscale, oltre al bonus da 100 euro in busta paga, conterrà anche altre misure. In particolare, è previsto un maxi sgravio del 120% a chi assume giovani, donne e determinate categorie di lavoratori svantaggiati. Ci sarà dunque una riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Nel provvedimento sono anche previste delle apposite disposizioni per favorire la nascita di nuove attività  distinte per il Centro-Nord e il Mezzogiorno.

Con il cosiddetto decreto Coesione o decreto Primo Maggio si punta anche ad accelerare l'attuazione delle politiche di coesione, che prevedono per l'Italia 75 miliardi di euro. 43 miliardi della cifra in questione sono di risorse europee, ovvero fondi assegnati al Paese ogni sette anni da spendere su politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese.

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