"Papà ho perso il telefono...", la nuova truffa sugli smartphone: attenzione al testo di questi messaggi

Tra i tentativi di truffa più recenti ce ne sono alcuni in cui i malfattori si rivolgono alle vittime come "mamma" o "papà" e tentano di sottrargli soldi fingendosi i figli che hanno perso il telefono. Come riconoscere i raggiri e difendersi. 

I tentativi di truffa circolanti ogni giorno sia sul web che non sono, di fatti, innumerevoli. Riconoscerli, spesso, è tutt'altro che semplice. Per questo motivo è fondamentale rimanere costantemente informati sui potenziali rischi. Sia le istituzioni che le forze dell'ordine, ma non solo loro, effettuano importanti campagne informative per permettere ai cittadini di riconoscere i raggiri e difendersi.

Di recente, nel corso di una puntata di Striscia la Notizia, trasmissione in onda su Canale 5, è stato mostrato un servizio nel quale l'esperto Marco Camisani Calzolari ha evidenziato alcune delle truffe più diffuse in questo periodo. "Papà ho perso il telefono, questo è il mio nuovo numero, puoi salvarlo e scrivermi al più preso su whatsapp?": questo messaggio, seguito da un link che rimanda ad una chat sulla popolare applicazione di messaggistica istantanea, contiene il testo di uno dei tentativi di raggiro messi in atto dai malfattori nelle ultime settimane.

La truffa sugli smartphone: i messaggi ignorare e cancellare

Truffa sugli smartphone, i messaggi inviati dai malintenzionati
Il testo di uno dei messaggi inviati dai malfattori per compiere la truffa. Fonte: Striscia la Notizia su Canale 5

Messaggi del genere vanno ignorati e cancellati. Se si clicca e si inizia una conversazione su WhatsApp, infatti, i malintenzionati cercheranno di sottrarci dei soldi facendoli trasferire su un conto o su una carta prepagata fingendo di essere il figlio in difficoltà. In realtà, questo tentativo di truffa esiste in diverse varianti. "Papà è caduto il cellulare in acqua è ho cambiato numero scrivimi su whatsapp", "Papa... ho lasciato cadere il telefono in acqua e ora non funzona. Ho un nuovo numero. Puoi scrivermi un messaggio su whatsapp?", "Ciao mamma, questo è il mio nuovo numero scrivimi su WhatsApp". Questi sono solo alcuni degli esempi riguardanti i tentativi di truffa più recenti.

I malintenzionati si rivolgono alle potenziali vittime come "mamma" o "papà". E ciò non è casuale. Chi architetta queste truffe, infatti, spesso sa esattamente con chi sta parlando. Questo accade perché i numeri delle vittime vengono presi dai database rubati contenenti liste di dati sensibili. Tra questi dati ci sono anche i numeri di telefono dei bersagli individuati dai malfattori. Spesso siamo noi stessi a fornire ai vari siti e app i nostri dati sensibili, ma quando i database vengono rubati o venduti questi diventano di fatto di dominio pubblico.

LEGGI ANCHE: Truffe, attenzione al nuovo raggiro del foglio sotto casa: "Sta circolando in molte città, non abboccate"

Lascia un commento