Interessi bancari non dovuti, maxi risarcimento da 50mila euro per un imprenditore: come ha fatto

Un imprenditore edile ha scoperto di aver pagato degli interessi bancari non dovuti, a causa della pratica dell'anatocismo, ed ha deciso di intraprendere un'azione legale. La banca è stata così condannata al maxi risarcimento da oltre 50mila euro nei confronti dell'uomo.

Gli strumenti bancari sono ormai di fatto indispensabili nella vita quotidiana di tutti noi. In particolar modo chi ha un'attività lavorativa, da dipendente o da autonomo, difficilmente può fare a meno di strumenti quali il conto corrente, la carta di credito o la carta di debito. Quando si ha a che fare con le banche, però, spesso si va in grossa difficoltà quando c'è bisogno di interpretare clausole e cavilli presenti nei contratti, finendo in alcuni casi per firmare documenti contenenti condizioni sfavorevoli per i clienti.

È in questo modo che molti correntisti si sono ritrovati vittime di veri e propri soprusi che gli sono costati somme di denaro anche importanti. Rivolgendosi ad esperti del settore, però, è possibile far valere i propri diritti e ottenere la restituzione delle somme ingiustamente sottratte. Alcune associazioni a tutela dei consumatori, negli ultimi anni stanno combattendo nei confronti delle banche delle battaglie contro l'anatocismo. L'anatocismo è una pratica che prevede il calcolo degli interessi sugli interessi già maturati su una somma dovuta.

Interessi bancari non dovuti, la storia di Alfredo e del maxi risarcimento

Interessi bancari, la storia di Alfredo
Interessi bancari, imprenditore ottiene un maxi risarcimento

La pratica dell'anatocismo è vietata dalla legge e i correntisti che l'hanno ingiustamente subita possono ottenere il rimborso delle somme sottratte ma non dovute. È il caso di Alfredo, che è riuscito a ottenere un maxi risarcimento superiore a 50mila euro. La sua vicenda è stata raccontata nelle scorse ore dall'associazione Adifesa. Alfredo, imprenditore edile, in seguito all'ultima crisi immobiliare ha iniziato a prestare maggiore attenzione alla sua situazione finanziaria, notando degli interessi particolarmente elevati sui suoi estratti conto. Al suo conto corrente, infatti, venivano applicati interessi non corrispondenti alle condizioni concordate all'inizio del rapporto bancario.

Preoccupato dagli importi degli interessi, Alfredo ha così deciso di rivolgersi all'associazione Adifesa che, accertata la possibile irregolarità riguardante la pratica di anatocismo, ha avviato un'azione legale contro la banca. Il contenzioso è stato poi vinto dall'Alfredo, che ha ottenuto dall'istituto bancario un maxi risarcimento dell'importo di 50.312,30 euro. La vicenda di Alfredo è simile a quella di tanti altri correntisti, spesso addirittura inconsapevole di essere vittime di pratiche scorrette. Quanto accaduto all'imprenditore è dunque un chiaro invito ad informarsi adeguatamente sulle condizioni applicate dalle banche e sulla gestione finanziaria personale.

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