Carta di credito, rimborso da 3.300 euro per una donna: "Cosa si è scoperto sugli interessi"

Una donna si è rivolta ad un'associazione a tutela dei consumatori per avere chiarezza sugli interessi pagati sulla carta di credito. L'associazione ha rilevato delle irregolarità e, dopo un ricorso, ha dato la possibilità alla donna di ottenere un rimborso di 3.300 euro.

Le carte di credito rappresentano senza dubbio una buona soluzione per chi ha bisogno di somme di denaro extra rispetto a quelle garantite dal proprio stipendio. Grazie a questi strumenti di pagamento, infatti, è possibile disporre di un determinato importo, concordato con l'istituto che emette la carta, da restituire in un'unica soluzione o con pagamenti rateali.

Nell'utilizzare le carte di credito, però, bisogna prestare massima attenzione. La somma di denaro messa a disposizione dall'istituto, infatti, ha un costo. Questo costo è rappresentato dagli interessi, specificati all'interno del contratto che si firma quando si ottiene la carta. Soprattutto quando sono previsti rimborsi rateali, spesso si finisce per pagare importi così alti che la rata mensile riesce a coprire solo le spese, senza mai rientrare del capitale iniziale. In questo modo, si finisce per pagare rate all'infinito.

Carta di credito, la storia di Barbara: così ha ottenuto il rimborso

Carta di credito, il post sul rimborso ottenuto da Barbara
Il post riguardante il rimborso sugli interessi della carta di credito. Fonte: Instagram

È questo, evidentemente, il caso di Barbara, che è stata costretta a rivolgersi ad un'associazione dei consumatori per riuscire a far valere i propri diritti. La vicenda è stata raccontata proprio dall'associazione A Difesa in un post pubblicato nelle scorse ore su Instagram. Barbara, stando a quanto si legge, aveva ottenuto una carta di credito emessa da un noto istituto per semplificare le sue spese quotidiane, convinta che fosse simile a un normale bancomat. Col passare del tempo, però, la donna si è accorta che il debito non sembrava mai diminuire nonostante i pagamenti puntuali.

Questa situazione ha portato Barbara a finire in una spirale di pagamenti che non sembravano mai finire. Confusa e preoccupata, Barbara ha deciso di cercare aiuto rivolgendosi ad un'associazione dei consumatori. In seguito ad un'attenta revisione dei documenti forniti dalla donna, l'associazione ha scoperto delle irregolarità significative, tra cui un possibile errore nell'applicazione del TAEG. Per questo motivo, l'associazione ha deciso di presentare un ricorso presso l'Arbitro Bancario Finanziario, fornendo le dovute prove riguardanti le irregolarità contrattuali e chiedendo un rimborso adeguato. L'Arbitro ha accolto il ricorso e ha obbligato l'istituto a rimborsare Barbara. La donna è stata rimborsata dell'importo di 3.302,96 euro, corrispondente alle somme pagate in eccesso a causa delle irregolarità contrattuali.

In questo modo Barbara si è potuta liberare definitivamente del debito accumulato a causa della carta di credito. Una vicenda che può essere d'aiuto alle tante persone strette nella morsa degli interessi dovuti agli istituti di credito e bancari: spesso sono presenti delle irregolarità che, se provate, possono dare vita ad un rimborso nei confronti del cliente.

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