Truffa della banca, rimborso da 12mila euro per un cliente: "Ingannato dal metodo spoofing", cos'è successo

Un cliente di un istituto bancario è riuscito ad ottenere un rimborso di circa 12mila euro dopo essere caduto nella trappola della truffa della banca messa in atto col metodo spoofing. La vicenda.

Ogni giorno, ognuno di noi è esposto a innumerevoli potenziali tentativi di truffa. Soprattutto con l'avvento del web, questi tentativi sono aumentati in maniera esponenziale. Molti dei quali riescono ad andare a buon fine, grazie in particolare alle tecniche utilizzate dai malfattori, sempre più sofisticate e difficili da riconoscere.

Negli ultimi mesi, tanti dei tentativi di truffa andati in porto vengono messi in pratica tramite il metodo spoofing, una tecnica innovativa che permette ai malfattori di inviare comunicazioni alle potenziali vittime appropriandosi dell'identità di istituti bancari e altri istituti di credito in generale, rendendo quasi impossibile riuscire a distinguere il raggiro dalla realtà. Ci sono, però, anche dei casi in cui le vittime che riescono a far valere i propri diritti e ottenere il rimborso delle cifre indebitamente sottratte. Una delle vicende più recenti, in merito, è stata portata alla luce dall'associazione Codici.

Truffa della banca, la vicenda dell'uomo che ha ottenuto il rimborso

Truffa della banca, il metodo spoofing fa tante vittime
Truffa della banca col metodo spoofing: di cosa si tratta

Nei giorni scorsi, infatti, il Tribunale di Genova ha pubblicato un provvedimento che ha obbligato un noto istituto bancario a rimborsare un cliente vittima di un caso di SMS spoofing. La vicenda in questione risale al 2021, quando l'uomo riceve un SMS da un numero riferibile alla propria banca in cui viene informato di tentativi di accesso al conto. L'uomo viene invitato a collegarsi all'app della banca, confermando i propri dati attraverso un link fornito all'interno del messaggio. Trovando l'SMS nella stessa cartella in cui erano presenti le comunicazioni con la banca (perché il numero era di fatto lo stesso), l'uomo si è fidato e ha cliccato sul link, inserendo i propri dati.

Dopo pochi minuti, l'uomo riceve la chiamata di un sedicente operatore bancario, che conferma l'accesso al conto da un dispositivo sconosciuto. Poi un altro SMS, che conferma il blocco delle operazioni indesiderate, e una nuova chiamata da parte della banca. Tutto risolto, giusto? Al contrario. Controllando i movimenti, il cliente nota un bonifico in uscita, dell'importo di 14.900 euro, a favore di un conto corrente intestato ad un soggetto sconosciuto. L'uomo disconosce le operazioni, ma ciò non è sufficiente per fargli recuperare i soldi.

Perché la banca è stata condannata

Il consumatore si è così rivolto all'associazione Codici, che ha seguito il suo caso e ha agito per vie legali. Il giudice, proprio nei giorni scorsi ha condannato la banca al rimborso di circa 12mila euro, poco meno della cifra del bonifico fraudolento. L'istituto è stato condannato perché non ha adottato i migliori accorgimenti della tecnica per scongiurare il rischio di impiego fraudolento degli strumenti di pagamento. Il Tribunale ha inoltre riconosciuto che la vittima non è stata oggetto di una comunicazione massima ma di un attacco mirato, una novità nella giurisprudenza.

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