Cibo in spiaggia, si può vietare? La risposta dell'avvocato è sorprendente: "Cosa si può fare"

Come ogni anno, torna al centro del dibattito la questione riguardante il divieto degli stabilimenti balneari di portare cibo e bevande proprie in spiaggia. Cosa possono e non possono fare i clienti? L'avvocato Massimiliano Dona fa chiarezza.

Come ormai accade da diversi anni, con l'arrivo dell'estate si ripresenta uno dei temi spesso al centro dei dibattiti durante i mesi caldi. Stiamo parlando dell'introduzione di cibo proprio all'interno degli stabilimenti balneari. Sempre più spesso, infatti, all'ingresso degli stabilimenti capita di vedere esposti dei cartelli in cui è espressamente indicato il divieto di introduzione di cibo dell'inverno.

Massimiliano Dona, avvocato che si occupa di temi riguardanti la tutela dei consumatori, ha trattato l'argomento nel corso di un intervento ai microfoni di Radio Radio. A proposito della questione, l'avvocato Dona ha innanzitutto fatto un'importante distinzione, ovvero quella tra spiagge libere e non. Nelle prime, infatti, è permesso introdurre dall'esterno il proprio cibo, ricordando però che lo spazio deve essere usufruibile da tutti. Non è possibile, ad esempio, occupare una grossa porzione di spiagge dando vita a vere e proprie tavolate.

 

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Cibo in spiaggia, cosa è possibile fare negli stabilimenti balneari

L'avvocato risponde sul divieto di introdurre del cibo in spiaggia
I gestori degli stabilimenti balneari possono vietare l'introduzione di cibo in spiaggia? La risposta dell'avvocato

Diversa, e ben più complessa, è invece la situazione che riguarda gli stabilimenti balneari privati. È proprio in questo caso, infatti, che spesso i gestori provano a vietare l'introduzione di cibo e bevande dall'esterno, esponendo appositi cartelli all'ingresso. Possono farlo? L'avvocato Dona ha fatto una premessa importante: questi cartelli, infatti, sono del tutto illegali. Secondo il legale, infatti, nulla può vietare a chi è cliente dello stabilimento di accedere con la propria bottiglia d'acqua o con del cibo proprio.

In ogni caso, importante è agire con misura. Anche per quanto riguarda gli stabilimenti balneari, quindi. L'avvocato Dona, infatti, ha evidenziato un'importante differenza tra l'accedere allo stabilimento balneare con qualche bottiglia di acqua, un panino, un'insalata o un po' di pasta e, invece, accedervi con una grossa borsa frigo. Il gestore che vede entrare all'interno dello stabilimento balneare dei clienti con enorme borse frigo può chiaramente indispettirsi e fare delle storie, anche per evitare che oggetti di grosse dimensione creino difficoltà alla circolazione sulla spiaggia. Il divieto di introdurre cibo all'interno degli stabilimenti balneari, ha sottolineato ancora una volta l'avvocato Dona in chiusura dell'intervento, resta comunque illegittimo. Gli stabilimenti, infatti, non possono imporre ai clienti di usare il loro bar o la loro cucina. Il tutto, però, a patto che il cliente agisca con buon senso.

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