Buoni fruttiferi postali, rimborso da 7mila euro per una risparmiatrice: cosa è successo e come ha fatto

Una risparmiatrice è riuscita ad ottenere un rimborso da 7mila euro dopo aver presentato ricorso: si tratta solo una delle tante vicende riguardanti i buoni fruttiferi postali rimborsati nonostante la sopraggiunta prescrizione. La vicenda raccontata dall'avvocato Bianco.

C'è una cosa importante a cui prestare particolare attenzione quando si sottoscrivono dei buoni fruttiferi postali: è la data di scadenza. Da quel momento, infatti, è possibile riscuotere le somme spettanti, composte dal capitale inizialmente investito più il rendimento scaturito dagli interessi maturati. C'è però da tenere bene a mente che il tempo a disposizione per la riscossione del denaro non è illimitato.

Esiste infatti un termine prestabilito per poter riscuotere i buoni fruttiferi postali, trascorso il quale si perde la possibilità di ottenere il denaro. Questo termine è fissato in 10 anni: una volta superato, sopraggiunge la prescrizione. La prescrizione fa perdere, al beneficiario, il diritto alla riscossione dei soldi. Non sono rari, infatti, i casi in cui ci si dimentica di essere in possesso di alcuni buoni fruttiferi postali, finendo così per superare non solo la data di scadenza ma anche quella che fa scattare la prescrizione. Questo può accadere perché questi titoli vengono spesso utilizzati come mezzo per tenere al sicuro i propri risparmi, in alternativa ai classici soldi sotto il materasso, e contestualmente evitare - grazie agli interessi - che il capitale iniziale si svaluti.

Buoni fruttiferi postali scaduti e prescritti: per una risparmiatrice un rimborso da più di 7mila euro

Buoni fruttiferi postali, l'avvocato annuncia il rimborso
Il post pubblicato dall'avvocato sul rimborso dei buoni fruttiferi postali prescritti. Fonte: Facebook

Una volta sopraggiunta la prescrizione, la possibilità di riscuotere il denaro è quindi persa. Non sempre, in realtà. In alcuni casi, infatti, è ancora possibile ottenere le somme spettanti. Non si tratta di casi semplici, ed è per questo che per farlo è necessario avvalersi della consulenza di esperti in materia. Ciò può accadere, ad esempio, quando si riesce a dimostrare che, al momento della sottoscrizione, Poste Italiane non ci ha fornito tutta la documentazione informativa necessaria. Vicende di questo genere continuano ad emergere e sono spesso portate alla luce dagli stessi avvocati. Di recente ne ha raccontata, tramite un post su Facebook, l'avvocato Virginio Bianco.

Come si legge nel post pubblicato nelle scorse ore, infatti, l'Autorità Giudiziaria ha accolto il ricorso dell'avvocato e ha stabilito che Poste Italiane dovrà rimborsare un buono fruttifero postale (serie AD emesso nel 1994) ad una risparmiatrice che si era vista negare il diritto al rimborso presso l'ufficio postale per asserita prescrizione. Il giudice ha dunque disposto, in favore della risparmiatrice, il pagamento del titolo e degli interessi maturati, per un importo pari a 7.101,72 euro.

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