Lavoro, ora puoi essere licenziato anche per questo motivo: l'avvocato mette in guardia

L'avvocato Angelo Greco, con un video pubblicato nelle scorse ore su TikTok, ha messo in guardia su uno dei motivi per cui si può essere licenziati: l'ostruzionismo rende possibile la perdita del lavoro. Di cosa si tratta.

Tra gli svariati motivi che rendono lecito il licenziamento di un dipendente da parte di un'impresa ce n'è uno nuovo stabilito dalla Corte di Cassazione. È quanto si legge in una recente ordinanza, con la quale i giudici hanno respinto il ricorso di un lavoratore confermando il suo licenziamento.

A fare chiarezza sulla questione è stato Angelo Greco, avvocato che su TikTok condivide di frequente video in cui rende accessibili a tutti temi di carattere legale e giuridico. In un filmato pubblicato nelle scorse ore, l'avvocato ha parlato proprio della vicenda in questione, spiegando che ora è lecito anche il licenziamento per ostruzionismo. Proprio la Cassazione aveva sdoganato il licenziamento per scarso rendimento, ovvero nei confronti del dipendente che è molto più lento della media degli altri dipendenti adibiti alla stessa mansione.

@angelogrecoofficial

Arriva il licenziamento per ostruzionismo alla Furio #licenziamento #lavoro #dipendente

♬ suono originale - Angelo Greco

Lavoro, possibile licenziamento se si fa ostruzionismo: di cosa si tratta

Lavoro, si può essere licenziati anche per ostruzionismo
Ostruzionismo sul lavoro: è possibile il licenziamento. Fonte: TikTok

Come spiegato dall'avvocato Greco, un lavoratore può rallentare l'attività non solo tramite una condotta passiva ma anche con un eccesso di zelo. Ovvero, ad esempio, effettuando controlli certosini e super minuziosi anche quando non necessari. In questo caso, dunque, si fa ostruzionismo in maniera attiva e anche questo potrebbe essere ritenuto motivo giusto per il licenziamento. La vicenda in questione è in realtà diversa da quella descritta da Greco, ma l'esito è comunque quello di un licenziamento ritenuto legittimo.

L'ordinanza della Corte di Cassazione del 4 luglio ha in realtà respinto il ricorso di un lavoratore che si era mostrato non disponibile rispetto alle richieste del datore di lavoro. La decisione ha come obiettivo quello di tutelare i datori nei confronti di chi fa ostruzionismo nelle imprese. La natura del comportamento è di natura commissiva e omissiva, ma non può inquadrarsi nel rifiuto ad adempiere alle direttive dell'impresa: è per questo motivo che si parla di atteggiamento volutamente ostruzionistico. Il lavoratore in questione non ha svolto i compiti assegnati mettendo in atto un comportamento ostruzionistico giustificandolo successivamente con problematiche di salute non idoneamente dimostrate. Tutto ciò, per funcioni particolarmente delicata per l'attività dell'azienda, che ha rischiato violazioni civili ed amministrative in tema di tracciabilità e di conferimento di rifiuti. Inizialmente il tribunale aveva deciso di reintegrare il lavoratore perché la condotta non poteva essere tacciata come insubordinazione: in Appello il verdetto è stato ribaltato e la Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamento.

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