Conto corrente pignorato dall'Agenzia delle entrate, quando è possibile: "Scatta in questi casi"

I timori del pignoramento del conto corrente non sono ingiustificati: l'Agenzia delle Entrate, infatti, può utilizzare questa precisa procedura esecutiva in alcuni casi. Ne ha parlato Davide Caporusso, consulente fiscale.

Si è diffuso un certo timore, negli ultimi mesi, tra i contribuenti, a proposito del possibile pignoramento del conto corrente da parte dell'Agenzia delle Entrate nei confronti dei soggetti inadempienti. Si tratta di un timore giustificato, dato che si tratta di una delle possibili procedure esecutive a disposizione dell'Agenzia, che però ha dei limiti e un procedimento preciso da rispettare.

A fare chiarezza sull'argomento ci ha pensato, in un video pubblicato di recente su TikTok, Davide Caporusso, consulente fiscale che si occupa proprio di diffondere contenuti utili riguardanti la materia in questione. In un filmato pubblicato di recente, Caporusso ha spiegato quando è in che modo può avvenire il pignoramento del conto corrente (tra le altre cose da sapere sui conti corrente, di recente abbiamo scritto a proposito dei possibili controlli sulle somme prelevate), da parte dell'Agenzia delle Entrate, nei confronti dei contribuenti che risultano inadempienti per quanto riguarda il versamento delle imposte sia locali che nazionali.

@davideiltuoconsulente

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♬ suono originale - Davide Caporusso

Conto corrente, quando l'Agenzia delle Entrate può richiedere il pignoramento delle somme dovute

Conto corrente, il pignoramento è possibile in questi casi
Conto corrente, quando può avvenire il pignoramento da parte dell'Agenzia delle Entrate. Fonte: TikTok

Il pignoramento del conto corrente non è la prima procedura che l'Agenzia delle Entrate effettua, nei confronti del contribuente, per recuperare le somme dovute. Innanzitutto, infatti, il contribuente riceve la classica lettera recapitata al proprio indirizzo, ovvero la compliance in cui c'è l'invito a pagare. Successivamente, ha spiegato Caporusso, al contribuente inadempiente viene recapitata una seconda lettera, con termini più perentori, con la quale il contribuente viene avvisato anche del possibile pignoramento del conto corrente in caso di mancato versamento delle somme dovute.

La seconda lettera viene recapitata non solo al contribuente inadempiente ma anche al suo istituto di credito. A seguire, dunque, se non si paga l'intera somma dovuta (o, in caso di possibilità di rateizzazione, se non ci si attiva in merito), allo scadere dei 60 giorni la banca è tenuta a bloccare il conto del soggetto su richiesta dell'Agenzia delle Entrate. In questo modo sarà possibile trasferire il denaro spettante all'Agenzia. Il conto corrente, comunque, può essere sbloccato se il contribuente si attiva rapidamente per il pagamento delle somme richieste o, in alternativa, per la rateizzazione dell'importo, facendo attenzione a rispettare perentoriamente le scadenze previste dal piano di dilazione di pagamento.

Il pignoramento del conto corrente, comunque, non può avvenire per l'intero saldo disponibile. Esistono, infatti, dei precisi limiti per tutelare il contribuente e garantirgli i mezzi per la propria sussistenza.

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