Assegno di Inclusione, cosa fare dopo l'incontro con i servizi sociali: gli obblighi per i beneficiari

Dopo il primo incontro con i servizi sociali, non tutti i beneficiari dell'Assegno di Inclusione sono obbligati a proseguire nel percorso di inclusione sociale. Cosa bisogna fare in base alla propria situazione.

L'Assegno di Inclusione è la più importante misura di sostegno economico rivolta ai soggetti in difficoltà. Non solo strumento economico, infatti. La misura, infatti, ha come obiettivo anche l'inclusione sociale. Per questo motivo, ai beneficiari è richiesto un incontro presso i servizi sociali per l'eventuale attivazione nel mondo del lavoro. Ogni circostanza, però, richiede un trattamento diverso.

Non a tutti i beneficiari, però, è richiesto l'inserimento in un percorso. Alcuni soggetti, infatti, ne sono esclusi. Nelle scorse ore, in un gruppo Facebook rivolto proprio ai richiedenti e ai beneficiari della misura, l'amministratrice Giovanna ha spiegato come bisogna agire dopo il primo incontro coi servizi sociali, che è obbligatorio per tutti. Di seguito i vari casi nel dettaglio. Chi ha solo i carichi di cura, dopo il primo incontro con i servizi sociali deve aggiornare la propria situazione ogni 90 giorni. Non c'è l'obbligo di attivarsi in un percorso lavorativo ma solo di fare il PAIS.

Assegno di Inclusione, cosa fare dopo il primo incontro con i servizi sociali

Assegno di Inclusione, quando è obbligatorio attivarsi
Assegno di Inclusione, chi è obbligato all'attivazione sociale e lavorativa. Fonte: Facebook

Per i disabili, dopo il primo incontro con i servizi sociali non ci sono obblighi lavorativi per continuare a beneficiare dell'Assegno di Inclusione. È possibile proseguire con l'inserimento nel mondo del lavoro, ma non ci sono obblighi. Neanche per quanto riguarda l'aggiornamento ogni 90 giorni. I soggetti over 60 no hanno particolari obblighi dopo il primo incontro con i servizi sociali. Diversamente, i soggetti con età tra 18 e 59 anni con responsabilità genitoriale ma senza carichi di cura hanno obbligo lavorativo e sociale, quindi dovranno proseguire nel percorso.

E ancora. I figli maggiorenni facenti parte di un nucleo familiare in cui viene percepito l'Assegno di Inclusione non hanno obblighi particolari, ma se vogliono possono richiedere e ottenere SFL. Le donne vittime di violenza, infine, non hanno obbligo di proseguire dopo il primo incontro con i servizi sociali. La condizione, però, va certificata, in modo che i servizi sociali possono seguirla per quanto necessario. In tutti gli altri casi, ovvero quelli che non rientrano in queste fattispecie, è invece sempre obbligatorio proseguire nel percorso di inclusione sociale e lavorativa presso i servizi sociali, ai quali è in ogni caso possibile rivolgersi per ottenere chiarimenti in merito.

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