Pesce, lotti ritirati dal commercio per rischio chimico: il Ministero della Salute dirama l'allerta

Il Ministero della Salute ha diffuso un nuovo avviso di richiamo alimentare riguardante tre lotti di bistecce di pesce spada sashimi venduto sfuso. Il motivo è il rischio chimico causato da una presenza di mercurio oltre i limiti consentiti.

Un nuovo avviso di richiamo alimentare è stato diramato dal Ministero della Salute nella giornata di oggi, mercoledì 24 luglio 2024. Tali avvisi, che noi riportiamo tempestivamente sul nostro sito web, sono fondamentali per la tutela dei consumatori e servono a segnalare le non conformità di vario genere riscontrate nei prodotti in commercio. Nel caso in questione, la non conformità è rappresentata dal rischio chimico. Di seguito i dettagli.

Il richiamo alimentare odierno riguarda tre lotti di bistecche di pesce spada sashimi venduto sfuso da Urbis Food Srl, con sede in Contrata Montedoro 34, Urbisaglia, 62010, in provincia di Macerata. I lotti richiamati sono i seguenti: 2401181 con termine minimo di conservazione 20 agosto 2025, 2401433 con termine minimo di conservazione 1 settembre 2025, 2404366 con termine minimo di conservazione 19 ottobre 2025. Il marchio di identificazione dello stabilimento è IT B2U2B.

Pesce spada richiamato dal commercio per eccessiva presenza di mercurio

Ministero della Salute, richiamati lotti di bistecche di pesce spada
Il comunicato di richiamo riguardante i lotti di pesce spada. Fonte: Ministero della Salute

Come si legge nel comunicato ufficiale di richiamo diffuso poco fa dal Ministero della Salute, i tre lotti di bistecche di pesce spada sashimi sono stati ritirati dal commercio a causa del rischio chimico. Nel dettaglio, è stata riscontrata negli alimenti una presenza di mercurio oltre i limiti di legge. Per questo, chiunque avesse acquistato i prodotti indicati è invitato a non consumarli e a riportarli al punto vendita. Il negoziante provvederà a sostituire la merce o ad emettere un apposito rimborso.

Il mercurio è un metallo pesante contaminante, che entra nell'ambiente attraverso alcune attività umane. È presente in diverse forme, principalmente come mercurio. Questo si accumula nella catena alimentare, in particolare nei pesci predatori quali pesce spada, squalo, tonno rosso e marlin. L'assunzione da parte dell'uomo avviene proprio tramite il consumo di questi pesci. Il mercurio, infatti, viene assorbito dai batteri, poi dai piccoli organismi marina e di conseguenza dai pesci predatori che successivamente possono finire sulle nostre tavole.

L'assunzione di mercurio può avere gravi conseguenze per l'essere umano, ma ciò dipende da alcuni fattori: quantità, frequenza di consumo, età e sensibilità individuale. Questo metallo si accumula nel sistema nervoso e può causare danni neurologici come tremori, debolezza, difficoltà di coordinazione, disturbi della vista e dell'udito, problemi di memoria e apprendimento e, nei casi gravi, anche coma e decesso. Oltre ai danni neurologici, sono possibili danni anche ad altri organi. Per questo motivo, la presenza di mercurio superiore ai limiti di legge all'interno di un alimento provoca il richiamo dello stesso dal commercio.

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