Lavoro, cosa fare se ti viene imposto un cambio di orario: "Una sentenza della Corte di Cassazione parla chiaro"

Può il datore di lavoro imporre un cambio di sede e di orario al lavoratore? In merito c'è una sentenza della Corte di Cassazione, intervenuta per fare chiarezza su un caso specifico. Cosa hanno stabilito i giudici.

Ogni lavoratore gode di determinati diritti e ha determinati doveri da rispettare di cui, però, spesso non si è conoscenza. Meglio, dunque, farsi trovare preparati per capire come reagire di fronte ad ogni eventualità. Una di queste può essere un cambio di orario imposto dal datore di lavoro.

A parlare di questa possibile fattispecie è stato, in un video pubblicato di recente su TikTok, l'avvocato Roberto Amati. Il legale, in realtà, ha fatto riferimento a un caso reale nel quale a un lavoratore, dopo un lungo periodo di malattia, al ritorno in azienda è stato comunicato un cambio di sede e un cambio di orario. Sulla vicenda in questione è intervenuta la Corte di Cassazione: il lavoratore, non essendo d'accordo con queste variazioni, non si presentava infatti sul luogo di lavoro e non dava seguito all'ordine di servizio. Per questo motivo, il datore di lavoro ha deciso di licenziarlo per giusta causa.

@avvocatoamati

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♬ suono originale - Avv. Roberto Amati

Cambio sede e orario al lavoro, cosa può fare il datore e come deve comportarsi il dipendente

Lavoro, cosa fare in caso di cambio orario
Cambio sede e orario al lavoro, possono essere imposti? Fonte: TikTok

La vicenda è così finita in tribunale e la Corte di Cassazione si è espressa in merito: secondo i giudici, il datore di lavoro ha tutto il diritto di determinare sia la sede che l'orario di lavoro. Su questi due aspetti, infatti, il datore di lavoro ha ampio margine di gestione dell'organizzazione aziendale. Proprio per questo motivo, i giudici hanno ritenuto legittimi sia l'ordine di servizio nei confronti del lavoratore che il licenziamento, avvenuto per giusta causa in seguito al mancato rispetto dell'ordine di servizio ricevuto dal lavoratore.

Tra i tanti diritti del lavoratore, insomma, non c'è quello di poter decidere sulla sede e sull'orario lavorativo. Si tratta di aspetti rientranti nell'organizzazione aziendale e quindi modificabili a discrezione del datore di lavoro. C'è da dire, comunque, c'è questa è la norma generale: ogni caso, poi, è a se stante. Bisogna infatti tenere in considerazione diversi fattori: tra questi le condizioni previste dal contratto individuale di lavoro, l'entità delle modifiche, i motivi delle modifiche ma anche la normativa nazionale e i contratti collettivi nazionali di lavoro. In ogni caso, infatti, le modifiche devono essere giustificate e comunicate: il lavoratore ha inoltre il diritto di essere informato e sentito in merito alle variazioni proposte.

 

 

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