Assegno di Inclusione, le 4 fasi previste per non farsi sospendere il beneficio: cosa bisogna fare

I beneficiari dell'Assegno di Inclusione, misura di sostegno al reddito per i nuclei familiari in difficoltà economiche, sono tenuti a seguire determinate procedure per evitare la sospensione del beneficio. Ecco cosa bisogna fare.

Una delle misure più importanti di sostegno al reddito delle famiglie in difficoltà è senza dubbio l'Assegno di Inclusione. Questo strumento, entrato in vigore in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, richiede determinati requisiti per l'ottenimenti. In un post pubblicato di recente nella sua pagina Facebook ufficiale, l'INPS ha elencato ne dettaglio le fasi previste per l'accesso a questo sostegno. Se non effettuate, infatti, si rischia la sospensione del beneficio.

Come spiegato dall'INPS, sono in realtà 4 le fasi per accedere all'Assegno di Inclusione quando all'interno del nucleo familiare ci sono componenti attivabili al lavoro. I nuclei familiari in possesso dei requisiti richiesti possono, tra le altre cose, presentare domanda in piena autonomia tramite il sito dell'INPS. Entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (PAD), poi, i beneficiari devono presentarsi al primo appuntamento con i servizi sociali. A questo punto, una volta effettuata la valutazione multidimensionale dei bisogno del nucleo familiare, scattano le quattro fasi previste.

Assegno di Inclusione, quali sono le procedure previste per i beneficiari

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Assegno di Inclusione, le procedure da seguire per evitare la sospensione: cosa devono fare i beneficiari

I componenti del nucleo familiare attivabili al lavoro, come si legge nelle slide pubblicate dall'INPS, effettuano la definizione e sottoscrizione con i servizi sociali del Patto per l'inclusione sociale. Nello stesso momento, tali soggetti compilano il CV e sottoscrivano il PAD sul Siisl, indicando quindi le agenzie per il lavoro. Dopo la sottoscrizione del PAD individuale, poi, i componenti del nucleo familiare compresi tra i 18 e i 59 anni devono presentarsi (su convocazione o autonomamente) presso i centri per l'impiego o i soggetti accreditati. L'incontro va effettuato entro 60 giorni da quando i soggetti sono stati valutati attivabili al lavoro.

Solo in questo modo il nucleo familiare potrà continuare ad ottenere l'Assegno di Inclusione, che altrimenti sarà sospeso. E non è tutto. Ogni 90 giorni, infatti, i beneficiari sono tenuti a presentarsi presso i centri dell'impiego o presso i soggetti accreditati in cui si è sottoscritto il Psp per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione agli incontri, fa sapere l'INPS, il beneficio mensile è sospeso. Sono queste, dunque, le fasi previste. In caso di dubbi è possibile rivolgersi allo stesso Istituto, ai Caf territoriali oppure ai professionisti in materia per ottenere tutte le delucidazioni necessarie.

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