Truffa della Polizia, attenzione a questa e-mail: "Così cercano di ingannarvi"

In queste ore sta circolando una nuova truffa che si serve del nome del capo della Polizia di Stato, Vittorio Pisani, per ingannare le vittime. Così avviene il raggiro: come comportarsi se si riceve questa e-mail.

Conoscere i metodi utilizzati dai malintenzionati è senza dubbio tra le strategie più efficaci per tenersi alla larga dalle truffe. È anche per questo motivo che la Polizia di Stato conduce un'apposita attività informativa tramite i social. Lo fa servendosi della pagina "Agente Lisa", che mette in guardia i cittadini a proposito dei vari raggiri in circolazione. Tra i più recenti ce n'è uno riguardante proprio la Polizia.

Sulla pagina Agente Lisa, nelle scorse ore è stato pubblicato un nuovo tentativo di truffa riguardante una convocazione giudiziaria fasulla. Il raggiro in questione avviene tramite mail: la vittima riceve una e-mail il cui mittente sarebbe addirittura Vittorio Pisani, capo della Polizia. Il soggetto individuato per il raggiro viene informato di essere sotto indagine penale per dei reati molto gravi. È proprio la gravità delle accuse a spaventare particolarmente e a dare quindi un senso di urgenza.

Truffa della Polizia di Stato, come avviene il raggiro

Truffa della polizia di stato, il testo dell'e-mail
Il testo dell'e-mail con cui avviene la truffa

All'interno della mail, la vittima viene invitata a contattare il truffatore entro 72 ore. Trascorse 72 ore, "saremo obbligati ad inviare il nostro rapporto al procuratrice generale di Milan e Specialista in Cybercrime, al fine di emettere un mandato di arresto", è quanto si legge nell'e-mail contenente tra l'altro anche evidenti errori grammaticali e di traduzione. L'obiettivo dei malintenzionati è quello, come negli altri casi di truffa, di sottrarre dei soldi al soggetto servendosi del nome del capo della Polizia di Stato, che ovviamente è del tutto estraneo al raggiro. Nel documento contenuto nell'e-mail si indica anche la possibile pena per la vittima: una reclusione da 3 a 6 anni e una multa da 25mila a 75mila euro.

Tutto falso, ovviamente. Si tratta solo di uno dei tanti tentativi di truffa attualmente in circolazione sul web. L'invito è quello di ignorare l'e-mail e cestinarla immediatamente. Come si legge sulla pagina Facebook Agente Lisa, nessuna istituzione o forza di polizia potrebbe mai contattare direttamente tramite posta elettronica per chiedere dati o denaro sotto minaccia di procedimento penale. Le vittime di tali truffe sono, purtroppo, ancora tante: per questo è bene far circolare le informazioni per mettere al corrente di tali raggiri un numero sempre più alto di persone.

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