C'è un errore molto comune che viene commesso quando si effettua il procedimento per la conservazione sottolio degli alimenti. Daniele Paci rivela di quale si tratta e quali sono i passaggi corretti da seguire.
Tra i metodi di conservazione più utilizzati ed efficaci in assoluto c'è senza dubbio quello sottolio. Si tratta di una tecnica antica che permette di conservare a lungo determinati alimenti senza intaccarne sapore e consistenza ma, anzi, arricchendoli anche del gusto dell'olio. Sono svariati gli alimenti che si possono conservare grazie a queste tecnica. Innanzitutto verdure come carciofi, melanzane, peperoni, pomodori, olive, ma anche frutta, funghi e pesce.
La conservazione sottolio è efficace perché l'olio, essendo un ambiente privo di ossigeno, crea una barriera protettiva non permettendo la proliferazione di batteri e muffe. Questo metodo è anche fai da te: è possibile trovare in commercio barattoli con alimenti conservati sottolio, ma allo stesso modo è possibile farlo anche in casa. Bisogna però prestare particolare attenzione ai vari passaggi da seguire: un errore, infatti, potrebbe compromettere la sicurezza alimentare e mettere quindi a rischio la nostra salute.
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Conservazione sottolio, attenzione a questo errore da evitare
A fare chiarezza sulla procedura da seguire per una conservazione sottolio ideale è stato Daniele Paci, agronomo che su TikTok si occupa di condividere di frequente video riguardanti l'ambito alimentare, con consigli e spunti sempre molto utili. In un filmato pubblicato di recente, Paci ha spiegato che nel preparare i sottoli c'è un passaggio fondamentale che spesso viene ignorato: quello della pastorizzazione. Per questo motivo, Paci ha rivelato il procedimento da seguire per non compromettere la sicurezza.
Per fare il sottolio, secondo Paci, bisogna innanzitutto pulire e sterilizzare i barattoli. Successivamente, bisogna pulire e sterilizzare le verdure (o qualsiasi altro alimento scelto). A quel punto, bisogna calare l'alimento in un composto di aceto e acqua e far bollire (il rapporto tra aceto e acqua deve essere 1 a 1, ma se si tratta di un aceto diverso da quello di vino ed è meno forte allora è possibile aggiungere più aceto). Bisogna poi asciugare l'alimento, condirlo a proprio piacimento e metterlo all'interno del barattolo che va quindi riempito di olio.
A questo punto è fondamentale la pastorizzazione del barattolo. Come? Bisogna metterlo in acqua bollente per 30-45 minuti. In questo modo si hanno molteplici vantaggi. I microrganismi non saranno tutti morti, le spore sono rimaste, i clostridi potrebbero riprodursi ma - spiega Paci - non lo faranno perché le verdure sono state acidificate cuocendole in acqua e aceto. Se dovesse partire una fermentazione ce ne potremmo accorgere dal tappo. Se il procedimento è effettuato correttamente, il tappo è in depressione; se è invece in corso una fermentazione, il tappo si rigonfia: a quel punto, la sicurezza è compromessa.