Lavoro, in questo caso hai diritto all'assegno di disoccupazione: "Ci sono dei requisiti da rispettare"

Lo Stato italiano mette a disposizione un assegno di disoccupazione nei confronti di chi perde il lavoro. Si chiama Naspi, ma non è dovuta in tutti i casi: ecco quando spetta e quanto invece non è possibile ottenerla.

Tra le misure messe a disposizione dallo Stato in favore dei cittadini ce n'è una rivolta a quei soggetti che perdono il lavoro. Si tratta di uno strumento definito, nel linguaggio comune, assegno di disoccupazione, ma che in realtà si articola in più misure. Il cosiddetto assegno di disoccupazione spetta in diversi casi: a parlarne nel dettaglio è stato, in un video pubblicato di recente su TikTok, l'avvocato Angelo Greco.

Lo strumento più importante rivolto a coloro che perdono il posto di lavoro è la NASpI, ovvero la Nuova Prestazione per l'Assicurazione Sociale per l'Impiego. Questa misura spetta, secondo l'avvocato, tutte le volte in cui si viene licenziati, anche se ciò avviene per giusta causa. L'assegno di disoccupazione spetta, ad esempio, anche se si ha un contratto a tempo determinato che non viene rinnovato alla scadenza, ma non se è lo stesso lavoratore a dimettersi prima della scadenza senza una giusta causa.

Naspi, l'assegno di disoccupazione per chi perde il lavoro: come funziona

Lavoro, a chi spetta l'assegno di disoccupazione Naspi
A chi spetta l'assegno di disoccupazione e in quale caso. Fonte: TikTok

In generale, ha spiegato l'avvocato Greco, le dimissioni determinate da motivi personali o da impossibilità familiari o gravi ragioni di salute non danno diritto all'assegno di disoccupazione. Diversamente, invece, la Naspi spetta in caso di dimissioni per giusta causa. Ciò succede, ad esempio, se si è vittime di vessazioni, di mobbing di molestie, ma anche in caso di straordinari eccessivi o quando viene negato il pagamento dello stipendio per più mensilità, se si viene demansionati e in altri casi simili. In questo caso, l'assegno di disoccupazione è dovuto.

L'assegno di disoccupazione, tra le altre casistiche, è dovuto anche quando il lavoratore rifiuta il trasferimento, ma solo se la nuova sede di lavoro è distante oltre 50 km dalla residenza del dipendente o se per raggiungerla sono necessari almeno 80 minuti tramite i mezzi pubblici. La Naspi spetta anche in caso di risoluzione consensuale del rapporto lavorativo con una procedura di conciliazione. Diversamente, invece, non spetta l'assegno se si è stagisti o tirocinanti. Questo perché, nel periodo in questione, il datore non è tenuto al versamento dei contributi. Neanche per i lavoratori stagionali, spesso, spetta la Naspi: perché venga erogata, infatti, è necessario accumulare almeno 13 settimane di contributi versati nei 4 anni prima dell'inizio della disoccupazione. Nel video in questione, l'avvocato Greco ha elencato molti altri casi in cui l'assegno spetta (o non spetta).

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