Dichiarazione dei redditi, arriva il chiarimento dell'Agenzia delle Entrate: come ripartire le spese scolastiche per ottenere la detrazione

Ecco un modo semplice per ripartire le spese scolastiche in dichiarazione dei redditi: lo illustra l'Agenzia delle Entrate in un approfondimento dedicato. Un articolo utilissimo in questo periodo dell'anno: ecco come fare. Tutti i dettagli.

L'anno scolastico è ormai alle porte e tra insegnanti e genitori ci si organizza al meglio per la formazione dei ragazzi che, dalle elementari fino alla secondaria, sono in procinto di rimettere lo zaino in spalla e tornare tra i banchi di scuola. Un momento che segnerà la loro vita. Ma dietro le quinte bisogna organizzarsi per non lasciare nulla al caso. Lo sanno bene i genitori, che tra l'acquisto di testi scolastici (le cifre sono ormai esorbitanti) e altre spese da sostenere spesso si trovano in difficoltà.

Come ripartire le spese scolastiche: ecco cosa fare in dichiarazione dei redditi, lo dice l'Agenzia delle Entrate

Ma come funziona, poi, in dichiarazione? Ci sono, in materia, una lunga lista di casi specifici. Uno di questi, ad esempio, potrebbe essere: "Nel 2023 ho pagato le spese scolastiche per mio figlio che frequenta la scuola media". Nel modello 730 come funziona? Si deve ripartire la spesa con il coniuge? A rispondere è direttamente l'Agenzia dell'Entrate con la sua rivista online FiscoOggi.

Nel dettaglio, la detrazione del 19% per le spese di frequenza delle scuole primarie e secondarie di primo grado (parliamo dunque, di scuole elementari e medie), sostenute nell'anno 2023, va calcolata su un importo massimo di 800 euro per alunno o studente e ripartita tra gli aventi diritto.

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Come funziona con le spese scolastiche

"Quando il documento di spesa è intestato al figlio fiscalmente a carico, le spese vanno suddivise tra i genitori, in relazione al loro effettivo sostenimento", si legge su FiscoOggi, magazine online dell'Agenzia delle Entrate. In sostanza, i genitori possono ripartire le spese in misura diversa dal 50%, annotando sul documento la percentuale di ripartizione. Per fare un esempio, se le spese sono state sostenute da uno solo dei genitori, quest’ultimo può calcolare la detrazione sull’intero importo, attestando tale circostanza sul documento che prova la spesa.

Sistemi di pagamento tracciabili

Bisogna ricordare che la detrazione non spetta per le spese relative all’acquisto di materiale scolastico come cancelleria o testi. A tal proposito, per richiedere la detrazione, bisogna aver effettuato il pagamento con versamento bancario (o postale) o con altri sistemi di pagamento tracciabili e dunque comprovabili. Insomma, un bel dettaglio non da poco che può fare la differenza. Muoversi nel mare grande delle detrazioni e del fisco oggi non è semplice. Per questo, sul nostro sito, puoi leggere sempre approfondimenti puntuali e dedicati. È il caso, ad esempio, delle spese mancanti: quelle veterinarie si possono inserire in autonomia in questo caso.

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