Farmacia notturna, può chiedere un sovrapprezzo? "È possibile ma solo in questi casi"

La farmacia notturna è un servizio indispensabile per molti pazienti. Questo servizio, però, spesso ha un costo aggiuntivo: si tratta di un sovrapprezzo che va tra i 7 e i 10 euro. È legittimo? Ne ha parlato, in un video, l'avvocato Massimiliano Dona.

Tra gli esercizi commerciali più indispensabili in assoluto c'è senza dubbio la farmacia notturna. Si tratta di un punti di riferimento per la salute dei cittadini, un servizio di fatto essenziale spesso sottovalutato. Chi ha bisogno di determinati farmaci, infatti, spesso non può limitarsi agli orari di ufficio e necessita l'accesso ai suddetti prodotto 24 ore su 24. È per questo motivo che esistono le farmacie di turno, che rimangono aperte anche durante la notte. Spesso, però, non gratuitamente.

Le farmacie notturne sono molto importanti per emergenze sanitarie, continuità terapeutica, consulenza farmaceutica e sicurezza del paziente. Mantenere una farmacia aperta di notte, però, ha dei costi elevati e spesso il numero di richiese notturne potrebbe non giustificare economicamente il mantenimento del servizio. Per questo motivo, trovare delle farmacie notturne è molto raro. Di conseguenza si cercano accordi tra le varie farmacie della zona, si istituiscono incentivi economici, si offrono servizi aggiuntivi. Può capitare, comunque, che per l'utilizzo del servizio venga richiesto un sovrapprezzo. È legittimo? Ne ha parlato, in un video pubblicato di recente su TikTok, Massimiliano Dona, avvocato molto attento alla tutela dei consumatori.

@massimiliano.dona

Vi è mai capitato di aver bisogno di un farmaco con urgenza durante la notte e dover usufruire del servizio di farmacia notturna? 🤔 Se è successo, vi sarete accorti che il prodotto acquistato ha un costo maggiore rispetto al solito: si tratta di un rincaro dovuto al cosiddetto diritto addizionale (o diritto di chiamata), una maggiorazione sul prezzo di vendita dei farmaci considerati “non urgenti” che vi sarà messo nello scontrino da quei farmacisti che lavorano di notte in farmacie a “battenti chiusi” (cioè quando il farmacista di turno è all’interno dell’edificio e interagisce con i clienti tramite uno sportello) oppure "a chiamata", vale a dire che è in servizio quella notte, pur non essendo fisicamente in farmacia, ma può essere contattato tramite un citofono o un numero di telefono. 🫣 Solo in questi due casi, al momento di pagare, può essere addebitato al consumatore un sovraprezzo sul farmaco acquistato in una farmacia notturna; se invece la farmacia effettua servizio notturno “a battenti aperti” il sovraprezzo non si deve pagare. 💰 #consumatori #farmacia #dirittodichiamata #sovrapprezzo setvizio #notturno

♬ suono originale - massimiliano dona

Farmacia notturna, quando è legittimo il diritto di chiamata

Farmacia notturna, perché si applica il sovrapprezzo
Farmacia notturna, è legittimo il pagamento di un sovrapprezzo? Fonte: TikTok

Come spiegato da Massimiliano Dona, la farmacia può richiedere un sovrapprezzo per il servizio notturno. Si tratta di un dubbio lecito, che ha però una risposta certa. Il costo addizionale per il servizio notturno è in realtà previsto: si chiama, infatti, diritto di chiamata. Generalmente ha un costo tra i 7 e i 10 euro. Ci sono però alcune condizioni: questo costo, infatti, è legittimo ma non sempre.

Perché il diritto di chiamata possa essere applicato, ha spiegato l'avvocato Dona, è infatti necessario che si stia acquistando un farmaco non urgente in una farmacia a battenti chiusi (ovvero quando il farmacista è all'interno e interagisce col cliente tramite lo sportello) o a chiamata. In questo secondo caso c'è un numero di telefono e bisogna chiamare il farmacista per ottenere i prodotti necessari. In questo caso la farmacia può richiedere il pagamento del cosiddetto diritto di chiamata, che generalmente ha un costo intorno ai 7,50 euro.

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