Ristorante, possono obbligarmi ad ordinare più portate? "Quando è legittimo"

Tra le regole imposte all'interno di un ristorante c'è spesso quella di fare un minimo di ordini. È una pratica legittima? Ne ha parlato, in un video pubblicato di recente, l'avvocato Massimiliano Dona.

Negli ultimi anni è sempre più diffusa la tendenza di pubblicare, online, i cosiddetti scontrini folli. Si tratta di una pratica utilizzata quando un cliente nota prezzi spropositati. Di recente, però, si sta discutendo anche di alcune regole particolari imposte dai ristoratori. Tra queste c'è anche la regola di effettuare un numero minimo di ordini.

A parlare di questa strana regola è stato, in un video pubblicato di recente su TikTok, Massimiliano Dona, avvocato sempre molto attento alla tutela dei consumatori. Nel filmato in questione, l'avvocato ha spiegato se è legittimo o meno, per un ristorante, imporre un numero minimo di ordini. Una vicenda che, lo scorso anno, si è verificata in un esercizio di Ostuni e che, quest'anno, si è nuovamente verificata in un locale di Camogli. Questa scelta è giustificata dal ristoratore per ragioni di sostenibilità, ma è legittima?

@massimiliano.dona

Vado al ristorante ma mi obbligano a ordinare almeno due portate... Sarà legale? 🤔 La proprietà di un ristorantino affacciato su Camogli, in Liguria, ha preso la decisione di negare il tavolo se non c'è un minimo d'ordine di due piatti a persona. Ed è polemica... 😡 Una decisione probabilmente sofferta, ma -dicono- necessaria per mantenere un equilibrio tra la qualità del servizio offerto e la sostenibilità economica dell'attività! Cosa ne pensate? #consumatori #ristorante #ordinazione #due #portate #menufisso #voilosapevate #camogli #diritti

♬ suono originale - massimiliano dona

Ristorante, quando è legittimo obbligare il cliente ad effettuare un numero minimo di ordini

Ristorante, quali decisioni dell'esercente sono legittime
Ristorante, quando sono legittime le decisione dell'esercente. Fonte: TikTok

Non esiste, in realtà, in Italia, un normativa specifica che vieti o autorizzi questa pratica. Si tratta di una pratica utilizzata da alcuni alberghi, che impongono un numero minimo di pernottamenti. Allo stesso modo, comunque, è una scelta infelice che crea un danno reputazionale agli eserciti che la effettuano. Dunque si rischia che i clienti scelgano altre strade per evitare di incappare i n questa pratica. Sia chiaro, comunque, che si tratta di una scelta legittima da parte dell'esercente, che in tal senso ha libertà contrattuale.

Per quanto legittima, però, questa pratica può essere di cattivo gradimento per il cliente. In merito, il Codice del Consumo non affronta la questione in maniera esaustiva e lascia quindi ampio margine di manovra. C'è comunque da dire che la libertà contrattuale dell'esercente trova dei limiti per quanto riguarda buona fede e correttezze. Questa pratica, infatti, può essere considerata una limitazione indebita della libertà contrattuale del consumatore. Per questo motivo è importante non abusarne. Si tratta di una pratica che ha anche dei fattori etici: in piena libertà, infatti, il cliente può decidere cosa e quando consumare e imporre un ordine a suo carico potrebbe essere considerata una mancanza di rispetto. Dunque, sono innumerevoli i contro di questa tendenza.

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