Lavoro, a quanto ammonta il periodo di comporto per malattia: "Il datore ha questo obbligo"

Uno dei diritti per i dipendenti è il periodo di comporto per malattia sul lavoro. Questo periodo ha una durata stabilita dal Codice Civile o dal CCNL e non può essere superata. In merito, il datore ha un obbligo nei confronti del dipendente.

Tra i vari diritti del lavoratore c'è anche il periodo di comporto per malattia. Si tratta di una vera e propria garanzia rivolta ai dipendenti che si trovano ad affrontare un periodo di malattia. Il periodo di comporto è un istituto giuridico disciplinato sia dal Codice Civile che dai contratti collettivi nazionali di lavoro.

Il periodo di comporto permette la conservazione del posto di lavoro in caso di assenza prolungata per malattia. In questo periodo di tempo il datore di lavoro non può licenziare il dipendente per malattia. Si tratta, infatti, di una sorta di protezione del posto di lavoro, che ha come obiettivo la tutela del lavoratore in modo da permettersi di recuperare le proprie condizioni di lavoro senza il timore di perdere il proprio impiego. Ci sono, ovviamente, delle condizioni da rispettare. Questo periodo permette infatti di proteggere il posto di lavoro, di favorire la ripresa ma anche di prevenire comportamenti opportunistici.

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😱 Ma sarà vero che il datore di lavoro deve sempre avvisarmi se sto superando il periodo di comporto per malattia? Guarda il reel per sapere se è vero ✅ o se è una bufala 🐃❌ #lavoro #dipendente #malattia #comporto #periododicomporto

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Quali sono i limiti del periodo di comporto per malattia sul lavoro

Lavoro, diritti ed obblighi in caso di malattia per dipendente e datore
Lavoro, quali sono gli obblighi in caso di malattia. Fonte: TikTok

A quanto ammonta, però, il periodo di comporto? Ne hanno parlato, in un video pubblicato di recente su TikTok, gli esperti di Laborability, che hanno fatto chiarezza sull'obbligo, da parte del datore di lavoro, di avvisare il dipendente sull'imminente superamento del periodo di comporto per malattia. Questo obbligo, in realtà, non esiste. Il periodo di comporto di malattia è infatti un lasso di tempo massimo il cui il dipendente non è tenuto a lavorare per malattia. La durata di questo periodo può variare in base a quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale di settore.

Se si rischia di superare il periodo massimo di comporto, il datore non è obbligato ad avvisare il dipendente. Una volta superato il periodo, dunque, il datore potrà licenziare il dipendente. Il dipendente, però, ha il diritto di chiedere al datore di lavoro qual è il limite da non superare. In quel caso, il datore sarà tenuto a fornire una risposta al dipendente. Per ogni chiarimento, dunque, è importante rifarsi non solo al codice civile ma anche al contratto collettivo di settore, nel quale saranno presenti tutte le risposte necessarie per sciogliere ogni dubbio.

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