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Il 13 settembre Webinar “Smart working e aree interne” 

Il seminario, destinato agli stakeholder del progetto, seguito da più di 80 partecipanti, ha affrontato il rapporto tra lavoro agile e territori nel periodo pandemico, post emergenziale e del new normal e ha discusso sulle strategie messe in atto dalle amministrazioni centrali e locali per promuovere lo sviluppo delle aree interne attraverso il confronto e la presentazione di pratiche ed esperienze di successo.

Il webinar si è aperto con l’intervento di Stefano Pizzicannella, Coordinatore dell’Ufficio per le politiche delle pari opportunità del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri che ha introdotto il tema della giornata e ha illustrato le tappe principali del progetto, le numerose attività realizzate e in fase di svolgimento sottolineando la portata del cambiamento che il lavoro agile ha provocato nel mondo del lavoro pubblico sia dal punto di vista strutturale che delle politiche di gestione del personale.

Per la Pubblica Amministrazione l’adozione della modalità di lavoro agile ha comportato un cambio di paradigma: da controllo rigido e presenza fisica a valutazione della produttività basata su obiettivi e risultati. Lo smart working è una leva di innovazione sociale e territoriale attenta alle diversità e all'inclusione, alle politiche di genere e al tema del work balance.

Cosa possono fare allora le amministrazioni centrali e locali per promuovere questo cambiamento?

Elena Militello, Presidente dell’Associazione South Working ha chiarito quali possono essere le proposte di politiche pubbliche per incentivare la modalità di lavoro agile attraverso l’attivazione di appositi spazi di lavoro condivisi denominati “presidi di comunità” in grado di diventare attrattori di giovani talenti - compresi coloro che sono andati a lavorare all'estero - e incubatori di nuove idee per lo sviluppo della comunità locale. Uno fra tutti, l’esempio del Comune di Castelbuono in provincia di Palermo. 

Come rendere le aree interne del Paese attrattive, soprattutto per i giovani?  Qual è il punto di vista dei Comuni su questa tematica?

Ne ha parlato Marco Filippeschi, Coordinatore del Comitato Scientifico della Rete dei Comuni Sostenibili sostenendo che il vero cambiamento virtuoso si attua attraverso la condivisione e lo scambio di esperienze. La promozione delle aree interne, spesso le più fragili, è possibile attraverso una Governance specifica a più livelli e integrata tra politiche diverse, un processo generativo alimentato dalla partecipazione attiva della comunità locale.

L’intervento di Sauro Angeletti, Coordinatore per l’Ufficio dell’innovazione amministrativa, la formazione e lo sviluppo delle competenze del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri ha portato alcune riflessioni: il lavoro agile rappresenta una opportunità di cambiamento ed innovazione per le organizzazioni e le persone. In tal senso occorre rafforzare tutte le PA per evitare che l’innovazione del lavoro agile da opportunità si trasformi in discriminazione soprattutto per le amministrazioni più deboli.

Nonostante il massivo ritorno in presenza dei dirigenti amministrativi e dei collaboratori/trici è importante che il lavoro agile si trasformi in opportunità sia per i cittadini che per le amministrazioni, un investimento di carattere innovativo e trasversale che tocca tutte le leve dell’organizzazione pubblica. Bisogna dunque investire su competenze digitali, formazione di tipo universale, orientamento al risultato.

A conclusione della giornata è stata presentata una esperienza di successo del lavoro agile nelle aree interne attraverso il racconto del Segretario generale della Provincia di Pavia. 

In conclusione, il lavoro agile inteso non solo come uno strumento isolato e rigido così come inteso durante il periodo della pandemia ma al centro di un più ampio progetto di riforma delle amministrazioni pubbliche che faccia leva sulle competenze, flessibilità ed innovazione.